Fin qui avete capito cosa serve o
meglio cosa mi è servito per cercare di risalire dal baratro in cui era caduta
mia madre, ma avete anche capito che quasi mai il Sistema Sanitario vi fornisce
tutti i mezzi necessari; quello che trovate spesso è mal organizzato e quasi
mai integrato con altre entità che dovrebbero formare la famosa “squadra
vincente”.
Comunque non è vero che non c’è
nulla di utile, quello che ho scritto non è una novità, ci sono Leggi, Relazioni
scientifiche e documentazioni che già da molto tempo hanno spiegato come
dovrebbe essere affrontato il problema e in molte aree del nostro Paese hanno
cercato di costituire, con alterna fortuna, delle strutture organizzate, basate
su questi principi.
Ricordatevi che di solito il
Dipartimento di Psichiatria ha un Centro Diurno dove fare delle attività, le
Associazioni Onlus che operano in questi settori, normalmente, hanno dei
riferimenti per un decente sostegno Medico e Psicologico, intendo
professionisti del settore che hanno la giusta sensibilità e in taluni casi
hanno anche delle Convenzioni economiche con queste Associazioni, utili per non
dissanguare il proprio conto in Banca.
Se diventa necessario un
allontanamento prolungato in una Struttura protetta, per stabilizzare la
situazione, ogni Dipartimento di Psichiatria ha degli indirizzi di lungodegenza,
spesso mal organizzati e quindi cercate di valutarli prima di scegliere, anche
in questo caso le Associazioni possono consigliarvi.
Le attività motorie spesso sono comprese
nel Centro Diurno, se non lo sono, potete farle in casa, basta un cyclette
usata, una palla, qualche pesetto e un tappeto.
Le gite si possono organizzare,
anche se è logico che chi soffre di depressione non è certo una persona che ha
delle iniziative, dovrete spronarlo a venire con voi anche se non ne ha voglia.
Per allenare la mente a casa, si
possono comprare dei libretti di esercizi delle Scuole elementari, io li
inventavo (vi allegherò qualche esempio), oppure compravo in libreria quelli di
“Geronimo Stilton” esercizi per bambini.
Informarsi è basilare, qualcuno
diceva che “l’informazione è alla base del potere “…è verissimo! Bisogna
informarsi e se non siete bravi con Internet, fatevi aiutare, oppure andate in Biblioteca
o in Libreria, le Associazioni hanno anche degli ottimi opuscoli, conoscono le
Leggi e i vostri diritti, leggete sull’argomento più che potete.
Non troverete mai coordinamento
fra le varie entità, dovrete farlo voi, pretendete con forza di avere voce in
capitolo su tutto quello che viene deciso, inoltre rammentate che non esistono
limiti di età dell’ammalato per
pretendere il meglio dell’assistenza, qualcuno, come spesso accade, potrebbe
dirvi che il vostro caro (o voi stessi) siete troppo anziani per poter accedere
a certe attività o strutture (ad esempio i Centri Diurni)…non è assolutamente
vero!
E’ una vecchia concezione clinica
che superati i quarant’anni di età, l’ammalato è da considerarsi cronico e non
recuperabile è ormai una teoria sfatata e non esiste nessun regolamento
autorizzato dalla Legge che preveda un limite di età.
Anche per chi purtroppo soffre di
malattie degenerative neurologiche, come l’Alzheimer, esistono Centri Diurni o
semiresidenziali che aiutano, attraverso dei percorsi rieducativi del paziente,
ad implementare le capacità residue, per mantenere il più possibile
l’autosufficienza dello stesso.
Spesso ho citato la struttura del
Centro Diurno perché è importantissima nel percorso terapeutico verso chi
soffre di malattia mentale.
In esso si programmano attività,
gite, incontri di discussione e socializzazione, sotto il controllo sanitario e
con operatori che inseriscono il paziente in un percorso terapeutico e di
svago.
Nei Centri Diurni l’ammalato può
riappropriarsi lentamente di una capacita di relazione verso gli altri,
distogliere la mente dal male sviluppando percorsi di vario genere, legati alle
sue capacità.
All’interno di questa struttura
ci sono medici, psicologi e operatori infermieristici qualificati che
supervisionano gli ammalati in tutte le attività promosse dal Centro stesso.
Anche per i familiari il Centro
Diurno è fonte di salvezza, perché permette loro di avere tempo libero da
dedicare ad altre attività non legate alla necessaria supervisione continua,
che la presenza del proprio caro sofferente in casa, impone.
Purtroppo, almeno per mia
esperienza, quello che ho sopradescritto riguardo alla funzione dei Centri
Diurni è vero solo in teoria, perché spesso sono mal gestiti, con pochi fondi e
con personale non proprio così consapevole del ruolo da svolgere, ma anche se
in condizioni precarie sono comunque delle strutture fondamentali per
l’ammalato e per i suoi familiari.
Se tutto questo nel vostro
territorio non esiste, per Legge è obbligatorio fornirvelo (intendo i Centri
diurni o le Strutture di lungodegenza) e perciò dovranno pagare la retta per
inviarvi in una Struttura privata Convenzionata o in una Struttura Pubblica di
un Territorio confinante, dove hanno queste disponibilità.
Quindi non accettate la
classica risposta, “non abbiamo disponibilità”, non è affar vostro sapere
come spende i soldi la vostra Sanità Territoriale, ma è sicuramente affar
vostro pretendere ed ottenere quello che vi spetta di diritto.
https://www.cinquantuno.it/shop/caosfera-edizioni/psichiatri-no-grazie/
https://www.cinquantuno.it/shop/caosfera-edizioni/psichiatri-no-grazie/
Nessun commento:
Posta un commento